La storia di Anffas nazionale
Mamma, perché Paolo non va a scuola… non gioca con me?
Fu questa la frase, pronunciata dal piccolo Pietro, che accese nell’animo di Maria Luisa Menegotto la scintilla dell’indignazione per tutte le “normali” attività, come giocare ed andare a scuola, che suo figlio Paolo non poteva svolgere solo per il fatto di essere affetto da disabilità, cosa che lo rendeva “diverso” da tutti gli altri.
Correvano gli anni cinquanta, con precisione il 1958, quando Maria Luisa Menegotto, insieme ad un gruppo di genitori, eterogenei per nascita, mestiere e cultura, fondò Anffas.
Le parole pronunciate durante la prima assemblea furono queste: “E’ comune a tutti i promotori dell’iniziativa il convincimento, tratto da una dolorosa esperienza, che i pur lodevoli sforzi dei soli benemeriti tecnici, insegnanti e medici che hanno a cuore la sorte dei fanciulli minorati psichici non saranno mai sufficienti per risolvere nella sua interezza il problema dell’assistenza e dell’educazione di questi fanciulli e che la strada da tentare è quella si far assumere direttamente dai genitori interessati l’iniziativa di spezzare e di abbattere la barriera dell’incomprensione e dell’incuria.”
Il primo nemico da affrontare era, ed a volte ancora lo è, all’interno delle coscienze degli stessi genitori combattuti tra l’affetto e la vergogna, oppressi da un senso di colpa, alimentato anche dalla cultura ufficiale, che diventava un alibi per ignorare il problema. Ma quel drappello di genitori alzò la testa e con alla guida la Dott.ssa Menegotto intraprese immediatamente due direttive: all’interno, far propaganda nell’ambiente dei genitori per ottenere adesioni e, al di fuori, farsi conoscere dalle autorità preposte alla soluzione dei problemi delle persone disabili. Grazie anche ad un annuncio sul “Messaggero” il numero di adesioni aumentò notevolmente e contemporaneamente aumentarono gli scambi fino a portare a concepire l’atto costitutivo dell’ “Associazione Nazionale Famiglie di Fanciulli Minorati Psichici” che fu legalizzata presso il notaio Terracina di Roma: 28 Marzo 1958.
Da quel momento l’Associazione instancabilmente lavora in favore delle persone con disabilità attivandosi a tutti i livelli anche con contatti internazionali.
Nascono le prime Sezioni e nel 1964 l’ANFFAS è riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica Italiana. Fino ad oggi di strada ne è stata fatta e l’impegno è andato sempre aumentando.
Oggi ANFFAS è presente in duecento città, ha circa ventimila soci, assiste oltre trentamila disabili con l’impiego di tremiladuecento tra dipendenti e consulenti.
Opera a tutti i livelli (Ministeriali, Regionali, Provinciali, Comunali, scuola, etc.) e collabora con i più importanti organismi internazionali che si occupano di handicap.
Inoltre nel 1984 è sorta la Fondazione “Dopo di Noi”, nata da Soci ANFFAS, con l’obiettivo di tutelare, curare ed assistere persone con disabilità intellettivi e relazionali orfani, con genitori anziani, o comunque in stato carente di assistenza.
Tutti i servizi dell’ANFFAS non hanno scopo di lucro e sono gestiti da Soci volontari.
Un nome che cambia
L’originaria denominazione dell’Associazione ha subito nel tempo una serie di modifiche. Il primo acronimo compare nel verbale di assemblea del 1962 “A.N.F.F.S.” che sta per Associazione Nazionale Fanciulli Subnormali. Nel 1963 si registra una ulteriore modifica nell’acronimo che assume la dizione
di “A.N.F.Fa.S” mantenendo la stessa denominazione. Nel 1967 sia l’acronimo che la definizione subiscono la prima sostanziale modifica: si aggiunge il
termine “Adulti” segno che le famiglie che, via via, si sono associate vedono crescere i loro figli con disabilità. La nuova denominazione diviene
“Associazione Nazionale Famiglie Fanciulli Adulti Subnormali” e l’acronimo diviene “A.N.F.F.A.S.”. Si è poi passati ad “Associazione Nazionale Famiglie di
persone con disabilità Intellettive e/o Relazionali”.
Da Maggio 2019 la nuova denominazione tiene conto della convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e rafforza il diritto delle persone con
disabilità ad autorappresentarsi diventando “Associazione di famiglie e persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo”.
L’ acronimo A.N.F.F.A.S. ha perso il suo significato divenendo ANFFAS senza più alcun riferimento alla originaria definizione ma mantenendone lo storico
valore identificativo.
Le tappe di Anffas Nazionale
Le tappe fondamentali della storia di Anffas Nazionale …