A chi si rivolgono

I Centri per il Trattamento dell’Autismo Infantile di Carrara erogano prestazioni a ciclo diurno per la cura e riabilitazione di bambini affetti da disturbi dello spettro autistico.

Accesso ai centri

L’accesso ai Centri avviene in stretta collaborazione tra Anffas e l’Unità Funzionale Salute Mentale Infanzia e Adolescenza (UFSMIA) della ASL Toscana Nord Ovest zona Apuane. Le valutazioni in ingresso, i piani di trattamento e le relative verifiche vengono effettuate congiuntamente.
Qualora ci siano i presupposti per un avvio del bambino/a al trattamento, lo specialista Neuropsichiatra che lo ha preso in carico propone ai genitori il percorso riabilitativo, inserisce il nominativo nella lista di attesa ASL e predispone le necessarie autorizzazioni al trattamento.
L’accesso è subordinato al rilascio dell’autorizzazione da parte degli enti competenti ed alla presentazione dei documenti richiesti.

L ’Avvio del trattamento riabilitativo

Prima dell’inizio dell’intervento riabilitativo, sulla base della lista d’attesa, i genitori o chi ne fa le veci, effettuano una visita guidata del centro accompagnati dalla responsabile di U.O. e/o dalla neuropsichiatra infantile di riferimento o persona delegata.
Successivamente l’incaricato/a di ANFFAS condividerà con la famiglia il possibile percorso di cura del minore. In caso di accettazione aprirà la cartella clinica ed acquisirà i consensi necessari all’avvio ed alla gestione del trattamento. Dopo questo primo incontro verranno programmate le modalità di primo inserimento del bambino/a.
Verrà quindi compilato, da parte dello specialista, il piano di trattamento riabilitativo all’ingresso, sulla base degli obbiettivi condivisi con il NPI della Asl di riferimento, necessario per la stesura del programma terapeutico all’ingresso da parte del Case Manager di riferimento.

La prima fase della presa in carico prevede un periodo osservativo da parte degli operatori del centro che dura circa 1 mese.
Al termine del periodo osservativo viene redatto dal NPI Anffas e dal Case Manager di riferimento il Piano di Trattamento, dove sono evidenziati obiettivi a medio e lungo termine, modalità di attuazione, tempi e verifiche. Il piano di trattamento viene condiviso con i genitori.
La formazione del Piano di trattamento tiene conto del:

  • quadro clinico del paziente (diagnosi, valutazione della gravità, eventuali comorbidità);
  • valutazione dei fattori ambientali (relazioni e contesto sociale, caratteristiche della famiglia);
  • valutazione funzionale (distinta in aree di funzionamento).

Sulla base di questi dati vengono stesi gli obiettivi del progetto riabilitativo ed esplicata la modalità di intervento (semiresidenziale ed eventuali integrazioni di domiciliare e osservazioni scolastiche), i tempi del trattamento e le modalità di verifica del progetto riabilitativo.

Monitoraggio e condivisione delle attività riabilitative

L’equipe multidisciplinare si riunisce settimanalmente per discutere i casi clinici e per effettuare i monitoraggi almeno trimestrali degli obiettivi del Piano di trattamento.
Mensilmente inoltre l’equipe Asl/Anffas partecipa ad una supervisione clinica da parte di uno specialista esterno.
Il Case Manager di riferimento redige un Programma terapeutico mensile, con obiettivi specifici basati sul Piano di Trattamento, che viene condiviso con gli altri operatori durante le riunioni settimanali.

Semestralmente viene consegnata alla famiglia una copia del Piano di trattamento, all’interno del quale vengono descritti i progressi del bambino/della bambina e gli obiettivi futuri del trattamento. In caso di modifiche degli interventi riabilitativi in atto (es. attivazione di osservazioni domiciliare o scolastica) verrà emesso un nuovo piano di trattamento che conterrà motivazioni ed obiettivi di tali modifiche.
La rivalutazione funzionale ed il rinnovo obiettivi del Piano di trattamento verranno comunque eseguiti almeno ogni 6 mesi dall’inizio della presa in carico.

Le attività riabilitative previste nel centro semi-residenziale per minori con autismo

Il percorso prevede un trattamento psicoeducativo a valenza relazionale, in piccolo gruppo di coetanei, mediato da tecnici della riabilitazione formati nel trattamento in età evolutiva ed in particolare sull’area comunicativo-relazionale (terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva, terapisti occupazionali, educatori, logopedisti).
Il setting di gruppo è stato preferito perché si ritiene che fornire un’esperienza con i “pari” sia indispensabile per la crescita emotiva e socio-relazionale ed inoltre rappresenta un’ottima opportunità di intervento, coerente con una logica abilitativa sempre più orientata in senso ecologico e naturalistico.
Scopo del percorso è quello di favorire esperienze evolutive nelle diverse aree di sviluppo che mirano all’integrazione sensoriale, alla formazione del sé ed al miglioramento delle competenze sociali.

Attività clinico riabilitative

L’attività clinico-riabilitativa viene programmata annualmente dalla NPI Anffas in collaborazione con gli operatori per i vari sottogruppi di minori (piccoli-scolari e prescolari), declinata nei vari piani di lavoro riabilitativi che prevedono specifiche situazioni terapeutiche:

  • fase di accoglienza (saluto, consapevolezza gruppo, prassie abbigliamento);
  • fase di attività in gruppo o sottogruppo o individuale, laboratorio;
  • fase del pasto;
  • fase dell’igiene personale;
  • fase di congedo.
Fase di accoglienza

E’ un momento gruppale, in cui gli operatori filtrano il momento di separazione di ciascun soggetto dall’ambiente familiare (che sia mediato o meno dal trasporto erogato dall’ente) ed in cui osservano il tono emotivo del bambino e la risonanza sul gruppo.
In questa fase si lavora anche sull’autonomia nelle prassi di abbigliamento.
Vengono di seguito proposte le attività della giornata sulla base di un programma individuale, ma anche sulla base degli interessi manifestati in quel momento da quel bambino.

Fase delle attività

Può prevedere attività psicomotorie (atte a stimolare la coordinazione, l’equilibrio, la forza, la consapevolezza corporea e creare momenti piacevoli per il gruppo), attività sensoriali (lavoro sulle funzioni sensoriali: propriocettiva, vestibolare, tattile, visiva, uditiva, olfattiva/gustativa e sulla loro integrazione); attività più strutturate per esempio lavoro sui tempi di attenzione, sul rispetto delle regole e del turno, attività prassiche e di motricità fine; laboratori specifici per età (libri modificati, logopedia, percorsi motori, prerequisiti dell’apprendimento, cucina, lavoro sulla consapevolezza delle emozioni).

Fase del pasto

I bambini e le bambine con autismo presentano spesso difficoltà nell’alimentazione ed è per questo che il pasto è un momento importante, in cui è possibile affrontare coi bambini la sperimentazione condivisa delle loro particolari sensibilità a livello olfattivo, gustativo e nell’approccio alle consistenze.
Il pasto è l’occasione per lavorare anche sulle autonomie rispetto al mangiare da soli, all’uso delle posate e alla possibilità di manifestare i propri desideri/gusti.

Fase dell’igiene personale

Precede e segue il momento del pasto, fondamentale per l’acquisizione di autonomia, consapevolezza corporea e l’apprendimento di sequenze motorie che consentano l’interiorizzazione delle routine quotidiane.

Fase di congedo

E’ un momento gruppale, in cui si modula il passaggio da una situazione terapeutica ad una più familiare, dedicato all’ interiorizzazione delle esperienze vissute, alla stimolazione della capacità di autoregolazione, di adattamento al cambiamento, di gestione della separazione dalle operatrici.

Ulteriori interventi previsti dalla presa in carico del minore

Counseling ai genitori

Il gruppo esperienziale dei genitori ha luogo 2 volte al mese.
Si tratta di un lavoro volto all’elaborazione dei vissuti emotivi dei genitori ed a creare inoltre uno spazio di riflessione sul bambino, ai fini di comprenderne meglio il funzionamento.

Counseling rispetto alle strategie di CAA

Condivisione delle strategie di comunicazione aumentativa alternativa, da modulare col momento evolutivo del bambino, rivolto ai genitori e agli insegnanti.

Gruppi di lavoro con le scuole

L’equipe partecipa ad incontri con gli inseganti, per condividere la diagnosi funzionale ed il piano educativo individualizzato, sulla base delle richieste della scuola.

Attivazione di osservazioni domiciliari e/o scolastiche

In caso emergano difficoltà di gestione e problematiche all’interno del gruppo familiare e/o del gruppo classe, ad integrazione, possono essere attivati percorsi specifici, mediante l’intervento in loco di un terapista, finalizzati all’osservazione delle dinamiche nei vari contesti ed alla condivisione di strategie mirate. In tal caso verrà emesso un nuovo Piano di trattamento, in cui verranno motivati gli interventi in atto.

Dimissione

Al termine del percorso riabilitativo il minore viene dimesso con le modalità espresse nella specifica procedura.

Accesso ai servizi

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